Come vangare il terreno: prepararsi per fare l’orto

Vangare è una fase importante, insieme alla fresatura e alla concimazione, nella preparazione del terreno per accogliere l’orto; si tratta di un’azione che non va ripetuta con frequenza, anzi, è sufficiente compierla anche solo una volta all’anno, generalmente a inizio primavera o a fine autunno. Vangare consiste nel rivoltare la terra, spezzandone la crosta superficiale e frantumando le radici che contiene, andando così a portare in alto la parte più profonda e a sotterrare la parte superiore, più sfruttata. È un’azione importante, perché così gli ortaggi troveranno un alloggio più accogliente e avranno radici più stabili e robuste, oltre a permettere all’acqua di defluire nel terreno in modo omogeneo. Accanto alla vangatura si può affiancare anche la pratica del sovescio, cioè prendere l’erba – non le infestanti – che c’è sopra il terreno e rigirarla sottoterra: in questo modo la parte verde si secca e rilascia sostante nutritive utili per il terreno.

Come vangare

Per prima cosa, bisogna delimitare la zona che si intende vangare. Fatto questo, bisogna prendere la vanga, porla sul terreno quasi in verticale e poi farla penetrare nelle terra, bene in profondità, schiacciando con il piede sulla staffa, andando così a sollevare una zolla di terra e a creare un solco, in cui la terra sollevata, una volta rivoltata, va rimessa.

Di seguito bisogna occuparsi della frangitura – cioè dello sbriciolamento della terra – , che può essere manuale e realizzata tramite una zappa, dopo aver picchiettato la terra con il taglio della vanga, oppure, se il terreno è esteso, attraverso una motozappa. Infine, si rastrella per eliminare gli eventuali sassi che questi procedimenti hanno portato in superficie.

Quali strumenti usare per vangare

La scelta degli strumenti da utilizzare varia in base al terreno sul quale bisogna intervenire. Innanzitutto, può variare la lunghezza del manico dello strumento che si utilizza: ci sono vanghe  con il manico più o meno lungo e bisogna capire con quale delle due ci si trova meglio, contando che è una scelta soggettiva. Allo stesso modo, ci sono manici dritti o un poco incurvati, con o senza maniglia e anche qui bisogna capire con cosa si lavora meglio.

La vanga può essere poi una vanga a punta (come questa), ideale per un terreno che non viene rigirato da molto tempo e che quindi necessita di essere tagliato bene, oppure una vanga piatta (come questa), che opera meglio su un terreno semilavorato. In generale, la vanga piatta è più versatile. Invece della vanga, per i terreni che non sono lavorati da tempo e che sono particolarmente pieni di radici, si può utilizzare una forca (come questa).

Ecco un video riassuntivo:

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