Ci sono diverse strategie per fare l’orto. Lo si può fare nei cassoni, quindi andando a confinare il terreno all’interno di alcune aiuole rialzate, che permettono di coltivare anche su terreni che sono poco fertili, sassosi o persino su un terrazzo. I cassoni possono essere in legno, fatti con dei muretti a secco

oppure anche in mattoni. Lo si può fare in piano, coprendolo con un telo per la pacciamatura, che limita la presenza delle infestanti, permette di consumare meno acqua per l’irrigazione e di avere un raccolto più precoce, perché il terreno si riscalda con più facilità rispetto al suolo scoperto. Quella che noi preferiamo però è quella dell’orto a prode. Si tratta di una tecnica antica, che consiste nell’andare a rialzare il letto di coltivazione delle nostre piantine. Vediamola nel dettaglio.

Orto a prode: i vantaggi

Una proda rialzata protegge dai ristagni idrici e il terreno, poiché non viene mai pestato, resta soffice e friabile. Inoltre, una proda trattiene bene sia la pacciamatura sia la concimazione e si scalda con più facilità, cosa utile in quei luoghi dove le temperature sono rigide e la primavera arriva in ritardo. In una proda, è poi possibile coltivare quello che si desidera.

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Orto a prode: come si fa

Per fare un orto a prode, dopo aver preparato il terreno arandolo e fresandolo, bisogna andare a creare dei corridoi paralleli tirando uno spago. Per la larghezza dei corridoi, se utilizzate una fresa per motocoltivatore è quella a darvi la misura, altrimenti tenete conto di fare dei corridoi di circa 80 cm. Una volta tirato lo spago, vanno create delle montagnole, alternandole a dei corridoi vuoti. Per farlo, si entra in un corridoio e si inizia a fare una palata di terra da un lato e una dall’altro.

Fatte le montagnole, con un rastrello si creano le vere e proprie prode: prima con i denti eliminiamo eventuali sassi, poi con la parte piatta livelliamo con delicatezza il terreno e lo rendiamo piatto. Il terreno deve avere ovunque un’altezza di circa 50 cm.

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