Quale terriccio scegliere? Il terriccio migliore per ogni esigenza

Scegliere il giusto terriccio in base alle esigenze che si hanno è un passo fondamentale per chiunque voglia coltivare. Che si coltivi in vaso oppure che si debba seminare per poi trapiantare a terra, utilizzare un terriccio sbagliato – cioè un terriccio di scarsa qualità oppure un terriccio che non abbia le caratteristiche organolettiche adatte all’utilizzo che se ne vuole fare – comporta dei problemi: nella coltivazione in vaso compromette la corretta crescita della pianta, mentre in fase di semina porta a un germinazione limitata e può dare dei problemi che si manifestano quando si trapianta. È per questo essenziale saper scegliere il terriccio che si andrà ad utilizzare. Ma come fare? Quali sono le caratteristiche che vanno tenute in conto?

In primo luogo, a prescindere dal tipo di coltivazione che interessa, il terriccio deve essere sempre di buona qualità e maturo, altrimenti – anche se si tratta di un prodotto apparentemente giusto per l’utilizzo che se ne va a fare – porta alle problematiche elencate qualche riga sopra. Se per capire la qualità di un terriccio ci si può tutto sommato affidare al prezzo – di norma è meglio diffidare dei terricci venduti a prezzo bassissimo – , per valutare la maturazione si può utilizzare un piccolo trucco: toccando il sacco del terriccio, se questo è caldo significa che il terriccio è abbastanza maturo, mentre se è freddo vuol dire che è meglio lasciare quel sacco lì dove è. Se si ha la possibilità di toccare il terriccio prima dell’acquisto, per capirne la qualità si può prenderlo in mano e farne una pallina: se il terriccio si impacca non è buono. In generale, un buon terriccio deve:

  • essere ricco di sostanze nutritive;
  • avere una compattezza media, che consenta alle radici una stabilità buona;
  • essere soffice e permettere così una buona ossigenazione;
  • essere in grado di trattenere l’acqua, senza tuttavia ristagnare.

Inoltre, meglio optare per dei prodotti che siano 100% naturali o biologici, senza l’aggiunta di elementi chimici.

In commercio ci sono svariati tipi di terriccio, dai più generici a quelli appositamente creati per un particolare tipo di pianta o di fiore; ciò che cambia è essenzialmente la composizione del terriccio. I principali sono questi:

Terriccio per la coltivazione in vaso

via pexels.com

Il terriccio per le piante in vaso deve essere ricco di sostanze nutritive, tenendo conto dello spazio non troppo grande che le piante posseggono in un vaso. La sua composizione deve essere questa:

  • humus, torba, concimi organici – cioè concimi con componenti animali, vegetali o minerali e per questo biologici – : sono gli elementi utili per la crescita della pianta;
  • perlite: è utile a mantenere il terreno morbido e umido;
  • sabbia: serve a far drenare l’acqua quando si annaffia.

È poi buona cosa che il terriccio abbia una riserva d’acqua, in quanto si tratta di un terriccio che mantiene l’umidità: un elemento che aiuta ad innaffiare correttamente e a dare l’acqua che è davvero necessaria alla pianta, senza inondare la terra perché appare secca.

Nel caso in cui si possegga un vaso che contenga della terra vecchia e non la si voglia cambiare, la terra va rinfrescata aggiungendo del concime – sempre 100% naturale – oppure togliendone un terzo e aggiungendone della nuova.

Terriccio per la semina

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Come per la coltivazione in vaso, così anche quella in semenziaio deve far fronte a uno spazio ridotto in cui avvengono la germinazione e la crescita delle radici; tuttavia, una pianta appena nata non ha grandi esigenze nutritive, per cui un terriccio ricco di nutrienti sarebbe controproducente. La sua composizione deve essere questa:

  • torba, humus: trattengono l’umidità e mantengono la terra soffice, così che le neonate radici non abbiano difficoltà nel radicarsi;
  •  concimi organici – animali o vegetali ma non minerali perché non aiutano la germinazione- in bassa quantità: sono gli elementi utili per lo sviluppo della piantina;
  • sabbia: serve a far drenare l’acqua quando si annaffia.

I terricci che contengono la perlite vanno evitati.

Terriccio universale

Come suggerisce il nome, il terriccio universale è un terriccio generico, di norma in grado di trattenere bene l’acqua e possiede un medio apporto di elementi nutritivi. Contiene torba, perlite, sabbia. Rispetto ai terricci “specifici”, ha un prezzo più abbordabile.

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